Lo scorso weekend a Budapest si è corsa la consueta Vivicittà, giunta alla sua 27esima edizione: non potevo mancare. Ho prenotato un volo a gennaio e il 1 aprile eccomi qui, di nuovo con il cappotto, in una Budapest dove per qualche giorno è tornato il freddo. Ringrazio il provvidenziale sms meteorologico materno della sera prima, senza il quale sarei partita in mezze maniche dalla calda Milano e
mi preparo alla corsa. Siccome la mattinata era insolitamente ventosa e sono uscita con due ore di anticipo sullo sparo d'inizio, ho dovuto correre o saltellare per tutto il tempo d'attesa. Raggiunta l'isola, dove la Vivicittà è tornata dall'anno scorso dopo un periodo di "permanenza provvisoria" a Varosliget (il Parco degli Eroi) a causa dei lavori di restauro del ponte Margit. Per la prima volta da quando lo chiusero nel 2009 (mi sembra) vedo il ponte ultimato e percorrerlo non provoca in me i soliti impulsi omicidi cui mi ero abituata di fronte alla folla di persone-passeggini-runner-biciclette-cani che intralciava la mia corsa lungo il vialetto lasciato aperto. Devo dire che ne è valsa la pena: adesso è molto più bello di prima. Incontro Rita, Livia (che fa da supporter), Luis e Marci, tutti colleghi e amici (ci siamo fatti le foto riunite nel collage) e andiamo a ritirare il nostro pacco-gara.
mi preparo alla corsa. Siccome la mattinata era insolitamente ventosa e sono uscita con due ore di anticipo sullo sparo d'inizio, ho dovuto correre o saltellare per tutto il tempo d'attesa. Raggiunta l'isola, dove la Vivicittà è tornata dall'anno scorso dopo un periodo di "permanenza provvisoria" a Varosliget (il Parco degli Eroi) a causa dei lavori di restauro del ponte Margit. Per la prima volta da quando lo chiusero nel 2009 (mi sembra) vedo il ponte ultimato e percorrerlo non provoca in me i soliti impulsi omicidi cui mi ero abituata di fronte alla folla di persone-passeggini-runner-biciclette-cani che intralciava la mia corsa lungo il vialetto lasciato aperto. Devo dire che ne è valsa la pena: adesso è molto più bello di prima. Incontro Rita, Livia (che fa da supporter), Luis e Marci, tutti colleghi e amici (ci siamo fatti le foto riunite nel collage) e andiamo a ritirare il nostro pacco-gara.
Novità dell'anno: un chip da legare alle stringhe e che consente la registrazione del tuo tempo. Lo start è ovviamente una cosa lenta: siamo oltre 10mila persone… Lenta e piacevole, grazie allo stangone mi ritrovo accanto. Fortuna ha voluto che avesse una maglietta originale (a sfondo lievemente sessuale) così Rita gli chiede di farsi fare una foto con me e ci mettiamo a chiacchierare.
Ho piacevolmente scoperto che il mio ungherese è migliorato in questi mesi in Italia e parlato per due giorni sempre in magiaro senza problemi (fatta eccezione per un sms incomprensibile che ho inviato alla mia amica Eszter).
Comunque abbiamo corso insieme un pochino, poi ci siamo persi. La corsa è stata magnifica. Il percorso farà capire perché: partenza lungo la spina dorsale dell'isola Margherita, ponte verso Buda, lungo Danubio, tratto interno a Buda, sotto al castello, Ponte delle Catene, tratto a Pest, passaggio davanti al Parlamento, rientro all'isola. Più panoramica di così…decisamente superiore a quella a Varosliget. Bellissimi momenti dentro alla galleria di Clark Adam Tér (sotto al castello, di solito trafficatissima ma chiusa alle auto per l'occasione) quando ognuno ha urlato a squarciagola quello che gli pareva. Facendo tesoro delle esperienze passate ho rifiutato i frequenti bicchieri di beveraggi che ti vengono allungati lungo il tragitto: la prima volta lo scolai pensando fosse acqua per poi cacciarlo fuori immediatamente disgustata dal dolcissimo sapere di kiwi e energizzanti. Per una corsa di un'ora non servono integratori! Un mio amico ebbe la bella idea, sempre convinto che fosse acqua, di bagnarcisi la testa: rimase appiccicoso per ore! Bene è stato bello, alla prossima!
***
Last weekend in
Budapest took place the usual Vivicittà run, now in its 27th edition: I could
not miss. I booked a flight in January and on April 1st here I am again with my
coat, as the cold is back in Europe for some days. I thank the providencial weather-sms
that my mother sent me the night before, without which I would be traveling in
short sleeves from the warm Milan. As the morning was unusually windy and since I went out two hours earlier on the
shot-off, I had to run and jump all the time waiting to keep myself warm. Once
on the island, where Vivicittà is back from last year after a period of
"temporary stay" in Varosliget (the Heroes' Park) due
to the restoration of the Margit Bridge. For the first time since it closed down
in 2009 (I think) I see the bridge completed and crossing it doesn't cause in
me the usual murderous impulses which were provocated before by the crowd of
people-stroller-bike-dog-runner who interfered with my running along the
walkway left open. I must say that it was worth: Margit Híd it's much more
beautiful than before. I meet Rita, Livia (which acts as a supporter), Marci and Luis, all colleagues and friends (we took pictures together in the collage),
and we go to withdraw our pack-race.
News: a chip to be tied on your shoes' strings and that allows the recording of
your time. The start is of course one slow thing: we are over 10 thousand
people ... Slow and pleasant, thanks to the blazing guy I find next to me. Luckily
he has a T-shirt with an original draw on it (slightly sexually motivated) as
Rita asks him to take a picture with me and we start chatting.
I pleasantly discovered that my Hungarian has improved in recent months in Italy and talked for two days Magyar always without problems (except for an incomprehensible text messages I sent to my friend Eszter).
However we ran together a bit, then we lost. The race was magnificent. The route will explain why: starting up the spine of Margarita Island, bridge to Buda, along the Danube in Buda stretch inside, below the castle, the Chain Bridge in Pest tract, passing in front of the Parliament, returning to the island. More scenic than this ... I can't imagine! Beautiful moments in the gallery of Adam Clark Square (below the castle, usually thoroughfared, but closed to cars for the occasion) when everyone yelled loudly what he/she liked.
I pleasantly discovered that my Hungarian has improved in recent months in Italy and talked for two days Magyar always without problems (except for an incomprehensible text messages I sent to my friend Eszter).
However we ran together a bit, then we lost. The race was magnificent. The route will explain why: starting up the spine of Margarita Island, bridge to Buda, along the Danube in Buda stretch inside, below the castle, the Chain Bridge in Pest tract, passing in front of the Parliament, returning to the island. More scenic than this ... I can't imagine! Beautiful moments in the gallery of Adam Clark Square (below the castle, usually thoroughfared, but closed to cars for the occasion) when everyone yelled loudly what he/she liked.
Basing on past experiences I have refused
the frequent glasses of drinks elongated along the way: the first time I thought
it was water and then throw it out immediately disgusted by the sweet taste of
kiwi and energizing something. For a run of an hour you do not need
supplements! A friend of mine had the good idea, always thinking it was water,
to refresh his head with it and he remained
sticky for hours! Well it was a very nice day, see you next time!
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