Wednesday, 11 January 2012

Schizzi di corsa - Running sketches

Ho aiutato una signora stamani, mentre correvo.
Un gesto da niente, l'ho solo aiutata a fare una salita ripida, alleggerendola dal peso delle borse.
In cambio ho ricevuto un dono sproporzionato allo sforzo.
Un sorriso accorato. Ho percepito l'amore di quella donna entrarmi nel cuore e mi ha riscaldato più della combustione di ossigeno della corsa.
Sono attimi di raro contatto con le persone, perchè la domenica mattina prima delle dieci molte città sono davvero addormentate. Budapest, di solito, ha i postumi della sbornia di una serata finita alle sei.

Un episodio che si associa a quello analogo di una settimana fa, all'isola Margit, splendido parco in mezzo al Danubio dove correre è sempre un piacere. Quella volta mi ero prodigata ancora di meno, dato che la signora in questione voleva solo un'informazione. "Dov'è il Grand Hotel?" mi ha chiesto in un inglese dall'accento tanto perfetto quanto cordiale. Le ho spiegato come raggiungerlo e lei mi ha guardato con occhi quasi lacrimevoli, per poi chiedermi quanto tempo ci avrebbe messo ad arrivarci. Le ho chiesto di seguirmi, sperando di non fare una delle solite colossali figuracce. "Ma stiamo andando dalla parte opposta, no?" ha considerato lei, incamminandosi lo stesso dietro di me. L'ho portata ai bagni pubblici. "Oooh" ha fatto lei con quel suo fare da Thé delle Cinque, facendomi ridere di gusto. Del resto, tra donne ci si capisce. Di nuovo la sua gratitudine è stata eccessiva, anche se più sbrigativa. Si capisce, data l'urgenza.
Due momenti semplici, ma di grande dolcezza. Ricordi che riaffiorano e si lasciano accarezzare, finalmente. Sai com'è brutto quando invece di viverli li scansi? Lo so che lo sai. Ricordi e determinazione. Ci credo e ci crederò, che comunque vada il cuore resterà caldo. 


***
I helped a lady this morning, during my training.
A very tiny gesture indeed, I just helped her to go up a steep climb, relieving her from, the weight of some bags she was carrying.
In return I received a gift out of proportion to the effort. A heartfelt smile. I felt the love of the woman enter my heart and I warmed up more oxygen than during a fast run.
There are rare moments of contact with people, because on Sunday morning before ten generally cities are almost complitely asleep. Budapest, usually, has a hangover of an evening ended at six a.m.

An episode that is associated with a similar one that occurred me a week ago in Margit Island, a
beautiful park in the middle of the Danube, where running is always a pleasure. That time I had lavished even less, since the lady in question just wanted information. "Where is the Grand Hotel?" she asked in an English as perfect as friendly. I explained her how to get there. She looked at me with a pair of almost tearful eyes, and then she ask how long it would take to get there. I asked her to follow me, hoping not to make a colossal fool how it's usual for me. "But we're going in the opposite direction, right?" she noticed, walking behind me. I took her to the public toilets. "Oooh," did she with her "five o'clock tea tone", making me laugh out loud. Among women, we understand our needs. Again, the gratitude was too big, though more rapid. It is understandable, given the urgency.

Two simple moments, but of huge sweetness. Memories that resurfaces and let you caress them. You know how ugly when in stead of living them you try toput them in a corner? I know you know. Memories and determination

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